a b c del KARATE
LE ARMI DEL KARATE
LE POSIZIONI
LE PARATE
GLI ATTACCHI
Le Armi del Karate
Le Armi del Karate
Tutto il corpo può essere usato come un arma sia offensiva che difensiva. Il Karate è un’arte con la quale è possibile trasformare parti del nostro corpo in vere armi. Infatti è proprio con tali armi dette appunto “naturali” che possiamo difenderci o colpire in caso di attacco o di difesa.
Il nostro corpo è costituito da parti dure e parti deboli che, se sono abilmente colpite, possono avere gravi conseguenze. Per fortuna il quotidiano allenamento aiuta anche i punti vulnerabili del corpo a reagire efficacemente, senza rischiare di essere neutralizzate più di tanto.
Generalmente i colpi partono da punti ben definiti che possono riassumersi in:
braccio, avambraccio, mano, piede e ginocchio
BRACCIO: nel braccio risiede un’arma micidiale data la sua struttura: il gomito o empi
AVAMBRACCIO: usato principalmente nelle parate, ma ciò non toglie che potrebbe rivelarsi un’arma di offesa se ben allenato. L’avanbraccio è diviso in interno (dalla parte del pollice) o gai wan e esterno o nei wan.
LA MANO: la mano è quella parte del nostro corpo che subisce di più i contatti. Essa, sia aperta che chiusa, è l’elemento primario da utilizzare in molteplici varietà d’azione. Esercitare la mano significa rafforzare anche la resistenza delle articolazioni e delle terminazioni nervose. Per indurirla e irrobustirla bisogna allenarsi al sacco o al makiwara (attrezzo di legno rivestito do corda che viene prima conficcato nel pavimento o bloccato al muro e poi colpito con le mani o con i piedi), eseguendo la tecnica correttamente al fine di evitare banali lussazioni e distorsioni; cioè abituando il pugno a restare in una posizione ideale, coinvolgendo nel movimento tutto il braccio, il gomito, il polso e parte delle spalle.
MANO APERTA E MANO CHIUSA
SHUTO: o mano a coltello. Le dita sono unite e contratte e il pollice deve essere leggermente ripiegato sul palmo ove ha la funzione di serrare l’intera mano e la capacità di resistere anche su superfici molto dure.
SEIRYUTO: se il colpo parte invece dall’osso pisiforme che si trova alla base del palmo dalla parte del mignolo, viene detto colpo con mano a spada cinese o seryuto.
NUKITE: è il colpo che impegna la punta delle quattro dita centrali (indice, medio, anulare e mignolo); le falangette del medio e dell’anulare sono leggermente flesse in modo tale che il contatto viene distribuito sulle quattro dita.
IPPON NUKITE: quando il colpo impegna solo il dito indice.
NIHON NUKITE: quando il colpo impegna indice e medio.
HAISHU: mano completamente aperta e con impatto dalla parte del dorso-
HAITO: coinvolgimento della mano tesa dal lato del pollice.
TEISHO: palmo della mano. Si ottiene piegando la mano all’indietro e tenendo le falangette leggermente ripiegate sulle falangi. Questo colpo è utile nelle parate e efficiente anche in attacco se si colpisce con la parte inferiore del palmo della mano.
KUMADE: è una variante del teisho, mano a zampa d’orso; qui interviene completamente il palmo, la mano è contratta e le falangette sono fortemente ripiegate sulle falangi.
KAKUTO: si ottiene unendo la punta di tutte le cinque dita, la mano assume la forma a testa di gru. Interviene in questa tecnica la parte superiore del polso che è ripiegato in avanti verso il dorso della mano stessa. Viene usato principalmente nelle parate alte a corta distanza ma può trasformarsi in arma di attacco.
WASHIDE: o mano a becco d’aquila. È l’ultima arma che si ottiene dalla mano aperta. E’ l’opposto del kakuto. Qui a colpire sono la punta delle cinque dita che sono contratte fra loro; il pollice preme fortemente sui polpastrelli dell’indice e del mignolo che a loro volta sono premute dalla parte opposta dal medio e dall’anulare. Tale arma è usata in particolar modo su punti vulnerabili: la gola, gli occhi ecc.
MANO
APERTA
Makiwara
Mano Chiusa * Piede * Ginocchio
MANO CHIUSA
Priorità assoluta nella mano chiusa è la formazione del pugno. Le falangette della mano sono fortemente ripiegate sulle falangi. Il Pollice, che ha l’obbligo di serrare le quattro dita, è ripiegato con estrema forza sull’indice e sul medio, in modo da formare un’unica arma. Per diventare una tecnica di potenza spaventosa, il pugno deve essere allineato correttamente con l’avambraccio irrigidendo il polso; in tal modo nella sua azione coinvolge l’intero braccio. Pertanto, bisogna fare attenzione al momento dell’uso. Anche se il pugno è correttamente allineato e quindi capace di sprigionare tutta la sua potenza, diventa superfluo e privo di ogni risultato se non è abbastanza allenato. Gli attrezzi indispensabili sono il MAKIWARA e il SACCO, grazie ai quali è possibile, con l’allenamento ripetuto, formare un callo osseo-epidermico all’altezza delle nocche dell’indice e del medio (SEIKEN) . Lo stesso pugno, se usato col dorso e con angolazione diversa, diventa URAKEN.
TETTSUI: quando la parte del pugno che colpisce è il fondo, dalla parte del mignolo, detto anche “martello di ferro”.
UDE: è quella parte dell’avambraccio costituita dall’articolazione del polso e molto usata nelle parate.
IPPON KEN, NAKADAKA KEN e HIRAKEN: sono varianti del pugno chiuso Seiken; si diminuisce la superficie d’impatto per aumentare l’effetto. Queste tecniche sono usate per colpire le costole, la gola ecc
IL PIEDE
Il più delle volte il piede risulta essere un’arma che produce maggiore efficacia rispetto alla mano. Le parti maggiormente usate sono: Koshi, Sokuto, Haisoku e Kakato.
KOSHI: o avampiede è quella parte callosa del piede che si trova sotto le dita. Tale parte interviene in partcolar modo nei calci frontali e in quelli circolari.
SOKUTO: o taglio del piede, è particolarmente usato nei calci laterali.
HAISOKU: o dorso del piede, viene usato nei calci circolari alti. Si usa ripiegando le dita verso il basso.
KAKATO: o tallone, è anch’esso largamente usato nei calci all’indietro e perpendicolari.
TSUMASAKI: o punta, è la zona costituita dalla punta delle dita che colpiscono tutte insieme.
TEISOKU: o pianta del piede, è usata principalmente nei calci laterali e all’indietro.
GINOCCHIO
HIZA o ginocchio, per produrre il suo massimo effetto va usato correttamente, cioè piegando la gamba alla coscia e utilizzandolo su una distanza ravvicinata.
KOSHI
LE POSIZIONI
LE POSIZIONI DEL KARATE (DACHI)
Lo studio delle posizioni del Karate richiede molte ore di preparazione e di applicazione al giorno, affinché si arrivi alla loro perfetta esecuzione. Per il karateka di oggi è molto duro allenare le posizioni di base, ma sicuramente contribuisce a migliorare la muscolatura e a migliorare l’agilità.
SHINZEN TAI o HACHIJI DACHI: posizione a piedi divaricati con apertura uguale alla larghezza delle spalle. E’ la posizione comunemente usata sullo YOI (pronti)
MUSUBI DACHI: posizione a talloni uniti e punte dei piedi divaricate.
HEISOKU DACHI: posizione a piedi uniti.
HEIKO DACHI: posizione a piedi paralleli. Con le punte dei piedi rivolte verso l’interno si chiama
UCHI HACHIJI DACHI
RENOJI DACHI: posizione a lettera L
TEIJI DACHI: posizione a lettera T
ZENKUTSU DACHI: posizione in avanti o frontale. Il 70% del peso grava sulla gamba anteriore.
KOKUTSU DACHI: posizione indietro o arretrata. E’ l’inverso della Zenkutsu, perché il peso grava sulla gamba posteriore. Ne esistono due versioni, una più moderna e una antica.
Quest’ultima è come una Zenkutsu con lo sguardo opposto.
KIBA DACHI: posizione del cavaliere. E’ una posizione simile alla Shiko Dachi ma con i piedi paralleli. Non è usata dallo stile Goju.
SHIKO DACHI: posizione quadrata., con i piedi divaricati a 45° verso l’esterno.
NEKO ASHI DACHI: posizione del gatto. Il peso del corpo grava sulla gamba posteriore.
SANCHIN DACHI: posizione della clessidra.
HANGETSU DACHI: posizione della mezzaluna.
SHIKO DACHI del M° YAMAGUCHI
HACHIJI DACHI
MUSUBI DACHI
HEISOKU DACHI
HEIKO DACHI
UCHI HACHIJI DACHI
RENOJI DACHI
TEIJI DACHI
ZEN KUTSU DACHI
KOKUTSU DACHI
SHIKO DACHI
NEKO ASHI DACHI
SANCHIN DACHI
HANGETSU DACHI
YOKO TOBI GERI
LE PARATE
LE PARATE DEL KARATE (UKE)
JODAN AGE UKE: parata alta
CHUDAN UKE: parata media. Se si esegue dall’esterno verso l’interno si chiama
SOTO UDE UKE se invece si esegue dall’interno verso l’esterno si chiama UCHI UKE.
KAKUTO UKE: parata a polso piegato.
HAISHU UKE: parata con il dorso della mano.
TE NAGASHI UKE: parata deviante con la mano aperta.
TE OSAE UKE: parata pressante con la mano.
OTOSHI UKE: parata discendente.
KAKE UKE: parata con la mano ad uncino.
JUJI UKE: parata a X, con le mani aperete o chiuse.
SOKUMEN AWASE: parata con l’avambraccio rinforzato dalla mano aperta.
MOROTE UKE: doppia parata.
SUKUI UKE: parata dall’interno verso l’esterno, con la mano aperta.
MOROTE SUKUI UKE: parata afferrante con entrambe le mani.
TEISHO AWASE UKE: parata bloccante con i palmi delle mani.
TSUKAMI UKE: parata agganciante.
SOKUTO GAESHI UKE: parata pressante con il taglio del piede.
NAMI GAESHI UKE: parata con la pianta del piede rivolta verso l’alto.
MIKAZUKI GERI: parata circolare con l’avampiede.
AGE UKE
UDE UKE
UCHI UKE
GEDAN BARAI
KAKUTO UKE
HAISHU UKE
NAGASHI UKE
OSAE UKE
OTOSHI UKE
KAKE UKE
JUJI UKE
SOKUMEN AWASE
MOROTE UKE
TEISHO AWASE UKE
TEISHO UKE
TSUKAMI UKE
SOKUTO OSAE UKE
NAMI GAESHI UKE
MIKAZUKI GERI
GLI ATTACCHI
GLI ATTACCHI DEL KARATE (UCHI – TSUKI – GERI)
SEIKEN TSUKI: pugno diretto. Tecnica di attacco fondamentale del Karate.
OI TSUKI: pugno dallo stesso lato della gamba che avanza.
KIZAMI TSUKI: o pugno corto.
GYAKU TSUKI: pugno opposto alla gamba che avanza.
MOROTE TSUKI: colpo contemporaneo a due pugni.
DAN TSUKI: attacco consecutivo con lo stesso pugno.
SANBON TSUKI: tre attacchi alternati di pugno.
REN TSUKI:
HEIKO TSUKI: attacco a pugni paralleli.
AGE TSUKI: pugno montante (verso l’alto)
URA TSUKI: pugno rovesciato.
MAWASHI TSUKI: pugno circolare.
YAMA TSUKI: pugno a U
UCHI o PERCOSSA
URAKEN UCHI: colpo con il dorso della mano.
TETTSUI UCHI: pugno a martello.
SHUTO UCHI: percossa con la mano aperta.
HAISHU UCHI: schiaffo a mano rovesciata.
HAITO UCHI: colpo con il taglio della mano dalla parte del pollice.
TEISHO UCHI: colpo con il palmo della mano.
EMPI UCHI: colpo con il gomito. MAE se il colpo è avanti, USHIRO se è all’indietro, YOKO se è laterale, MAWASHI se è circolare, OTOSHI se è perpendicolare.
GERI o tecnica di gamba.
I calci si possono eseguire:
KEKOMI, o a spinta, la parte che colpisce è il tallone (kakato) o la pianta del piede (Teisoku).
KEAGE, o a frusta, la parte che colpisce è l’avampiede (Koshi).
MAE GERI: calcio frontale.
YOKO GERI: calcio laterale.
MAWASHI GERI: calcio circolare.
URA MAWASHI: calcio circolare contrario o a uncino.
USHIRO GERI: calcio all’indietro.
USHIRO MAWASHI GERI: calcio circolare all’indietro.
MAE TOBI GERI: calcio volante frontale.
YOKO TOBI GERI: calcio volante laterale.
MAWASHI TOBI GERI: calcio volante circolare.
HIZA GERI: colpo di ginocchio.
SEIKEN TSUKI
SE SI COLPISCE SOLO CON LEPRIME DUE DITA CHIUSE A PUGNO I DANNI SONO MAGGIORI
SEIKEN CHOKU TSUKI
MODO CORRETTO DI CHIUDERE IL PUGNO
OI TSUKI
GYAKU TSUKI
MOROTE TSUKI
URAKEN UCHI
YAMA TSUKI
SHUTO UCHI
HAITO UCHI
TETSUI UCHI
TENSHO UCHI
EMPI UCHI
MAWASHI EMPI UCHI
MAE GERI
YOKO GERI
MAWASHI GERI AL MAKIWARA
USHIRO GERI
KANZETSU GERI
KAKATO GERI
EFFETTO DIROMPENTE DEI CALCI
YOKO TOBI GERI
    
HOME | PALESTRA KENNEDY | FOTO e VIDEO D'ALTRI TEMPI 1 | FOTO D'ALTRI TEMPI 2 | SETTORE GIOVANILE | KARATE e AUTODIFESA | Manifestazioni | Settori e Regolamento Karate | Ginnastica e Stretching | Informazioni | A B C del Karate | Maestri | Krav Maga | Link collegati | Settore Soft Air | Centro Estivo 2009